Mara Lorenzini – Diario evolutivo

“Io credevo nelle mie sensazioni. Nel fatto che alla fine la nostra coscienza, le nostre intenzioni movimentavano la vita come delle onde.” Banana Yoshimoto

Un’eco letteraria contemporanea sembra avere riverbero nelle opere di Mara Lorenzini, la cui arte, ben lungi dal solo rappresentare, si pone l’intento di distendere le pieghe della coscienza, stabilendo una continuità tra l’oggettivo e il soggettivo. Aderendo a una sensibilità simbolista, Mara Lorenzini ci guida in un universo gremito di significati, in cui l’artista ha il compito di intuire le relazioni e rintracciare i simboli, palesandoli nelle proprie opere. L’artista desidera cogliere una realtà interiore profonda e affascinante, evocata e non raffigurata in modo realistico, richiamando l’estetica simbolista e la conseguente volontà di palesare l’interiorità attraverso un personale linguaggio metaforico, senza tralasciare un’impronta estetica del tutto personale e contemporanea. Attraverso la forma e il colore, l’artista sente il bisogno di interrogarsi, mantenendo nel contempo un legame con la tradizione figurativa, che sposa senza remore alcune, utilizzandone le potenzialità narrative per raccontare la propria interiorità poetica. L’interazione tra immagine e titolo carica le opere di contenuti complessi, suggerendo a chi guarda una riflessione che oltrepassa il mero piacere derivante dalla percezione estetica.

I ritratti, dal forte impatto emotivo, appaiono caratterizzati da un potente linguaggio espressivo, dietro il quale si rintracciano stratificati significati, che ci parlano di un’attenta introspezione personale, celata dietro la raffigurazione e sottolineata dalla modalità stilistica. Osservando le opere sembra di scorrere le pagine di un vero e proprio diario evolutivo: dalle tele emergono con chiarezza il desiderio di vitalità e di metamorfosi che suggerisce un continuo fluire del pensiero artistico, compenetrandosi con la volontà di tradurre in un alfabeto simbolico fruibile da tutti la complessa interiorità dell’io.

Le sensazioni, velate da espressioni senza tempo, si accompagnano a situazioni oniriche generando domande sul senso della vita e dell’arte. La fisionomia indugia sul singolo dettaglio, come se attraverso questo si potesse carpire non solo l’autenticità dell’espressione o del movimento, ma un intero mondo interiore in incessante e perpetuo mutamento. Se è vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima, le opere di Mara Lorenzini, attraverso atmosfere sacrali e sguardi dall’intensità penetrante, conducono l’osservatore in un mondo lontano, in cui l’aura mistica sembra prendere il sopravvento per svelare il significato della vita, che a quel punto non potrà che apparire manifesto.