Katerina Bilabini

L’anima di Katerina Bilabini, in equilibrio precario tra bianco e nero.

La sintesi di una riflessione profonda è quella riprodotta sulle tele di Katerina Bilabini, artista meditativa che affonda la propria energia artistica nelle eterogenee trame del suo tempo. Addentrarsi nella sua pittura significa affacciarsi su un mondo contemporaneo, metaforico e complesso, che vede le scelte cromatiche e stilistiche adeguarsi alla volontà rappresentativa di un’interiorità in bilico ossimorico tra realtà contrapposte. Il tratto, solo apparentemente accademico, rivela una passione per la fotografia e per la riproduzione di un mondo reale in cui l’artista non si riconosce se non a tratti; la contrapposizione tonale dialoga a un ritmo serrato e quasi stringente, inducendo un senso di smarrimento davanti alla realtà, che è quello proprio dell’artista. La composizione, debitrice nei confronti di una passione evidente per l’arte cinematografica, alterna bianco e nero con eleganza e  armonia. Le presenze riprodotte abitano la tela ma non le appartengono del tutto, mantenendo un senso di sospensione che sembra voler indurre l’osservatore ad addentrarsi tra i conflitti tonali ed emotivi. Il senso che traspare è quello di una personalità solitaria, le cui riflessioni amare non risultano scevre da un sentimento di speranza: tra la denuncia sociale e l’aspra ironia trovano posto anche romanticismo e femminilità, in un continuo confrontarsi tra ciò che si constata e ciò che si anela. Un senso del reale velato di malinconia cela una continua attesa, nella pretesa concettuale di ideare nuove suggestioni narrative. L’alternanza di luci e ombre conferisce alle opere della Bilabini un lirismo intenso e a tratti drammatico, capace di coinvolgere l’osservatore. I soggetti raffigurati sulla tela assumono le sembianze di pensieri fantasma che accompagnano l’artista senza permetterle di trovare quiete alcuna, ombre mute dalla presenza foriera di un destino immutabile, che solo l’arte può riuscire a contrastare. Tra realtà e illusione,  la dimensione narrativa dell’artista si muove trasportandoci in silenzio tra i drammi della società, traghettandoci infine verso un destino che, nonostante tutto, è ancora possibile trasformare attraverso la bellezza.